Poli Museo della Grappa

Poli Museo della Grappa

Poli Distillerie

Poli Distillerie




Descrizione:

La moderna enologia tende sempre più a staccarsi dall’empirismo per realizzare vini di qualità, qualità intesa come gradevolezza organolettica e come assenza di sostanze nocive e proibite. Come conseguenza, il lavoro di cantina subisce una profonda evoluzione anche nella scelta delle tecniche di elaborazione delle uve. A questa evoluzione ha contribuito e contribuisce una enorme mole di ricerca viticola, microbiologica e tecnologica che dovrebbe essere, almeno nelle parti essenziali, a conoscenza dell’enologo. Pertanto in questa nota, si cerca di esaminare la composizione dell’uva e del mosto sulla scorta delle recenti acquisizioni scientifiche. Il genere Vitis comprende oltre quaranta specie, di cui più di una ventina indigene dell’America Settentrionale ed altre dell’Asia Orientale. La specie che interessa direttamente il vino è la vite europea (Vitis vinifera L.) spontanea in Europa in tutto il bacino del Mediterraneo al cui genere appartengono le svariate e innumerevoli varietà che l’opera dell’uomo, in tremi anni di coltivazione, ha selezionato. L’inizio della viticoltura moderna si può far risalire alla comparsa di ampelopatie quali la fillossera, l’oidio, la Peronospora che determinano un radicale rinnovamento della viticoltura del vecchio mondo. In particolare la fillossera devastò i vigneti di tutta l’Europa prima che si conoscesse il comportamento dell’agente patogeno e si scoprisse il metodo per contenerne i danni. Risolto il problema della fillossera gli studi ampelografici hanno portato al riconoscimento di popolazioni varietali distinte e delle quali si possono selezionare cloni di maggior pregio e più adatti alle diverse condizioni ecopedologiche.





  • Titolo completo:
    • Fondamenti scientifici sulla conoscenza dell'uva e del mosto
  • Autore:
    • Colagrande osvaldo
  • Anno:
    • 2000