Bagnomaria
Si indica con questo nome un vaso pieno d'acqua nel quale si immerge la cucurbita dell'alambicco. Si fa bollire l'acqua, che comunica il suo calore all'alambicco e alle sostanze che questo contiene. Con questo mezzo le sostanze sottoposte alla distillazione ricevono l'effetto del caldo attraverso l'intermediazione dell'acqua. Per un errore popolare si crede che una suora di carità, detta Maria, immaginasse questo modo di distillare, e che da questa derivi il nome di bagno maria. Questo metodo di distillazione era conosciuto dagli antichi molto prima della fondazione dell'ordine delle suore di carità, e noi siamo portati a credere che bisogna ricondurre l'invenzione alla filosofa Ipazia, figlia del matematico ateniese Teone, lapidata dai cristiani nel IV secolo.
Fonte: L.S. Lenormand, L'Art du distillateur, Parigi 1817.
