Poli Museo della Grappa

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Poli Distillerie

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Descrizione:

Testo a carattere farmacognostico. Questo libro quarto, di 194 capitoli, ciascuno dedicato ad un argomento, riguardava le radici e le altre erbe. Alla fine della traduzione di ogni capitolo Mattioli riporta in corsivo un commento di poche righe, integrando le notizie del medico greco con esperienze personali e con informazioni tratte da antichi autori come: Plinio, Teofrasto, Paolo Egineta, Matteo Selvatico ed altri.

Note biografiche:

Pietro Andrea Mattioli nacque a Siena, il 12 marzo del 1501 (o 1500 ab incarnatione, secondo lo stile senese).
La casa natale di Pietro Andrea si trova presso il Ponte di Romana, segnata ancora oggi da una lapide che lo ricorda, in quella frazione di città indicata come Terzo di S. Martino. Di questa zona molti membri della famiglia Mattioli furono per circa un secolo “riseduti”, cioè rappresentanti nel Concistoro del Comune. Morì di peste a Trento nel 1578.
Quando Pietro Andrea era ancora piccolo la sua famiglia si trasferì a Venezia dove il padre, Francesco Mattioli, lavorava come medico. Trascorrendo la prima parte della sua vita in Veneto, si iscrisse all'Università di Padova, laureandosi in medicina nel 1523. Alla morte del padre rientrò a Siena, ma ben presto dovette allontanarsi nuovamente dalla città per motivi politici. Così si spostò a Perugia dove divenne allievo del chirurgo Gregorio Caravita. Con quest'ultimo andò a lavorare a Roma, dove visse fino al 1527, anno del sacco. Durante questo periodo il Mattioli si specializzò nella cura della sifilide o “morbo gallico”, frequentando anche per un breve periodo la Tolfa. Dopo il sacco di Roma si trasferì a Trento. In questa città, divenne medico personale del Principe-Vescovo Bernardo Clesio .
Durante questo periodo Pietro Andrea soggiornò nella splendida residenza della famiglia Cles in Val Aniana, oggi Val di Non. Come medico e consigliere personale dell’autorevole Cardinale, Mattioli ebbe l'occasione di conoscere Erasmo da Rotterdam, con il quale instaurò un carteggio durato più di 10 anni. Il Clesio infatti condivideva con l’umanista l’amore per le lettere, la religione intesa come intimità e raccoglimento, l’opposizione ad ogni violenza e fanatismo.
Tra i monti e le valli alpine Mattioli andava alla ricerca delle erbe medicinali per osservarle, studiarle e ricavarne semplici estratti. Questo fu certamente un periodo radioso della vita dello scienziato che, ispirato dalla sua musa Iatria, dea della medicina, scriveva:
“Avea si gran diletto che il cor me ne ridea e l’intelletto”.
Nel 1540, dopo la morte di Bernardo Clesio, avvenuta l’anno prima, Mattioli si spostò a Gorizia assumendo dopo due anni il protomedicato in questa città. Nel 1555 lo studioso lasciò però anche questa città per trasferirsi alla Corte degli Asburgo a Praga, dove divenne medico personale della corte imperiale fino al 1571. Pur continuando a frequentare gli Asburgo di Innsbruck nel 1571 si ritirò a Trento dove morì di peste nel 1578. Le sue spoglie si trovano oggi nel Duomo di Trento dove un sepolcro marmoreo lo raffigura al suo tavolo da lavoro.





  • Titolo completo:
    • I discorsi di M. Pietro Andrea Matthioli, sanese, medico cesareo, et del serenissimo principe Ferdinando, archiduca d'Austria &c., nelli sei libri di Pedacio Dioscoride Anazarbeo Della materia medicinale. Quarto libro
  • Autore:
    • Pietro Andrea Matthioli
  • Editore:
    • Venezia, Appreffo Vincenzo Valgrisi
  • Anno:
    • 1970 (1568)
  • Pagine:
    • pagine numerate da 993 a 1368 + 4 pagine non numerate.
  • Spessore:
    • 20 (21)
  • Rilegatura:
    • legato, coperta cartacea, sovracopera in pergamena con iscrizioni intitolazione, inchiostro, anche sul dorso.
  • Lingua:
    • latino/italiano