Poli Museo della Grappa

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Poli Distillerie

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La scienza della distillazione

La scienza della distillazione

Quando iniziò l’uomo a distillare?

Sicuramente prima della nascita di Cristo. Ma proporre dati certi e assoluti non è possibile.

All’inizio della sua storia, l’alambicco non distillava certo vinaccia né tantomeno era impiegato per produrre distillati da consumare per il piacere del palato. Questo strumento era alla base delle preparazioni mediche di essenze e balsami profumati, nonché dell’Alchimia. Attraverso i primi rudimentali alambicchi, si distillava soprattutto la speranza dell’uomo di mutare una sostanza in un’altra. Ma anche se non si riuscì, nel passato, a trasformare i metalli scuri e grigi in oro lucente, certamente la tecnica di distillazione, spinta da questa affannosa ricerca, conobbe una propria evoluzione nel tempo.

Sappiamo che è stato rinvenuto un alambicco rudimentale risalente circa al II secolo a.C. in Mesopotamia. Altri invece sono stati ritrovati in Shaikhan Deri nell’attuale Pakistan, riconducibili al II secolo a.C..

Un’antica testimonianza scritta ci riferisce di un certo Cleopatra, alchimista egiziano del II sec. a.C.. Nella sua opera sull'arte di trasformare i metalli in oro, intitolata Crysopoica, egli descrive un alambicco denominato Crisopea, usato per la produzione di essenze odorose e profumi. L'apparecchio descritto da Cleopatra fu impiegato già secoli prima dal cirenaico Sinesio (413-370 a.C.). Nelle sue lettere, Sinesio parla della preparazione dell'acqua distillata, che egli migliorava con successive ridistillazioni.

Nulla vieta di pensare che altri alambicchi fossero stati concepiti in precedenza, anche se queste rimangono le prime ed uniche testimonianze certe.