Traité de Chimie

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Prima edizione di quest’opera non comune che suscitò vaste polemiche negli ambienti scientifici parigini, come attesta un libello difensivo pubblicato l’anno successivo, in quest’esemplare legato con il Traité.
Ampi settori sono dedicati alla distillazione e ai suoi strumenti: nel capitolo De la distillation (pp. 32 ss.), l’autore indica gli arabi come inventori del processo distillatorio contrapponendoli ai Greci che conoscevano una forma rudimentale di distillazione; poi si sofferma sulle tre differenti modi di distillare; molto interessante è la parte che riguarda i vasi e gli strumenti. Malouin si basa sulla sua esperienza diretta: « [...] & j’ai vû des Apoticaires en Province, qui s’en servent encore pour distiller certaines eaux, comme de laituë, de pourpier [...]». Egli indica anche alcuni inconvenienti che occorrono durante il processo distillatorio: «L’accident le plus ordinaire dans la distillation, est une odeur désagréable de feu, qu’on nomme Empyreume». A p. 256-262 l’autore parla dell’alkool, dell’eau de vie, dell’esprit de vin e dell’esprit de vin camphré; nelle pp. 267 ss. delle acque distillate; a p. 290, della distillazione di corna di cervo. Un bel capitolo (Esprit ardent de Genievre, p. 262-266) è dedicato al gin.

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