Quaranta milioni di bottiglie l'anno, all'incirca, è il volume stimato di
Grappa che raggiunge il consumatore. Il 10-15% raggiunge i consumatori stranieri, in particolare tedeschi.
La grappa degli anni Settanta era nordica, alpina, rurale, maschile rivaleggiava con i distillati stranieri.
Impegnandosi ad utilizzare le nuove metodologie di marketing, già largamente impiegate nei paesi esteri, i produttori tentavano anche un radicale cambiamento di gusto passando da spirito inquieto e selvatico ad
acquavite neutra.
La cosa non andò bene, il volere accontentare tutti non portava alla cattura di nuovi consumatori e finiva per farle perdere quelli tradizionali.
I consumatori si ridussero quasi alla metà e il mondo della produzione si interrogò per giungere a progettare il rinascimento della grappa.
Oggi la grappa è un prodotto unico, non fungibile, con una sua precisa personalità genuina, dal sapore inconfondibile, giustamente forte che può trovare un ruolo in una cultura moderna, grazie all'evoluzione qualitativa identificabile con monovitigno e con un ragionevole invecchiamento.
I produttori hanno rivolto una crescente attenzione all'aspetto qualitativo del packaging.
Il nuovo packaging della grappa la rende poi un idea regalo qualificante e qualificato e ne aumenta il consumo nei negozi "in".